Professione: mamma e blogger!

La difficoltà di conciliare famiglia e carriera non è una cosa da sottovalutare..bisogna trovare solo il giusto equilibrio!

Quante volte mi è capitato di ricevere domande del tipo: “a chi lasci il bambino quando lavori?”, “ma perché nei viaggi non porti anche lui?*, “come fai a essere sempre perfetta facendo la mamma?”.

Ho deciso di raggruppare le domande più frequenti che ricevo e rispondere pubblicamente, senza filtri!
Parlo a nome di tutte le donne, lavoratrici e non: fare la mamma è un lavoro a tempo pieno, che ti occupa l’80% della tua giornata. Nella maggior parte dei casi, se si è alle prime armi o se non si ha l’aiuto di nessuno, l’arrivo di un bebè può davvero rivoluzionarci la vita.

Ma come possiamo fare per riuscire a superare questo uragano e riprendere in mano la nostra vita di sempre?
Il consiglio migliore che posso dare è quello di cercare di mantenere sempre la calma e non pensare più alla vita di prima, perché non tornerà più. Bisogna essere sincere con noi stesse. Dopo la nascita di un figlio tutto cambia. Sarei falsa a dire che la vita da mamma porta solo gioia e felicità. La nascita di un figlio ti riempie si il cuore di gioia ma tutto il resto cambia. La tua testa, le tue abitudini ma soprattutto i ritmi di vita.

Imprenditoria e vita da mamma

Secondo l’Ispettorato del Lavoro, su 10 donne a dare le dimissioni, ben 8 di loro sono state mamme. La ragione? Sempre la stessa: la difficoltà a gestire contemporaneamente figli e lavoro. Un altro dato preoccupante: l’occupazione femminile italiana su base mensile è 48,9% contro il 68,5% dell’Europa.
>>> Cosa ne penso a riguardo?
Io dico che secondo me con la voglia di fare, si riesce a far coincidere tutto. E’ vero che, se si lavora fuori casa otto ore al giorno, gestire la cosa non è facile.. ma neanche impossibile!

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>>D: “Anche se lavori per conto tuo, il bambino è con te mentre lavori?
>>R: Questa domanda mi fa un po soffrire. Spesso Killian è con me mentre lavoro e sono felice di questo. Ma cercherebbe più attenzioni che non posso sempre dargli. Sono davanti al pc 12ore al giorno e lui vorrebbe sempre giocare, ma non posso essere sempre presente.

>>D: “Perché non lo porti con te nei viaggi? Ti seguo e vedo che tu miri a viaggiare molto”.
>>R: Sarebbe un sogno per me poter coinvolgere al 100% la mia famiglia nei viaggi che ho in programma. Purtroppo per ora posso farlo in parte. Killian ha solo 1 anno e mezzo e pensare di affrontare viaggi oltre oceano con lui sarebbe stressante per tutti quanti, in primis per lui!!! Sarei egoista a farlo. Ma appena ha qualche anno in più vorrei poterlo fare. Poi devo dire che, gli hotel che mi coinvolgono in campagna pubblicitarie per essere sponsorizzati da me, richiedono serietà. Al rientro della mia vacanza devo produrre del materiale. Se fossimo in viaggio con il piccolo riuscirei sicuramente a fare il 30% e per me è fondamentale ora dare il massimo!! Forse fra qualche anno posso permettermi anche questo.

>>D: “Hai mai valutato un asilo nido per poter lavorare meglio? Io ho una bambina di 12 mesi e la sto inserendo ora.”
>>R: A dire il vero si. Ultimamente lo stavamo valutando. Killian cerca molto il contatto con altri bimbi, sicuramente si divertirebbe molto e io avrei più tempo da dedicare al lavoro. Ma mi dispiacerebbe anche non viverlo a pieno.. lo vedrei solo la sera e mi piangerebbe il cuore. Il tempo va cosi in fretta..

>>D: “Che consigli utili dai per affrontare un lungo viaggio in aereo con un bebè?”
>>R: Lo stai chiedendo proprio alla persona giusta! Ultimamente soffro di attacchi di panico in volo e anche per questo io al momento non me la sentirei. Ma sicuramente se dovessi farlo, cercherei di far coincidere il momento latte=rilassamento in fase di decollo, in modo da poter affrontare un inizio volo più tranquillo. Mentre per quanto riguarda la praticità negli spostamenti in aeroporto, utilizzerei un passeggino leggerissimo. Dopodiché porterei un cambio.. non saprei se l’altitudine o la turbolenza può far venire nausea ai piccoli. Ma in emergenza, è meglio avere tutto pronto!

>>D:“Perché nella tua social-life non coinvolgi di più tuo figlio?”
>>R: Mio figlio lo riprendo spesso e volentieri, senza oscurare il volo come molti fanno. Però non mi piace il fatto di utilizzare il mio bambino per ricavarne del guadagno. Preferisco mostrarmi io a 360gradi e riuscire a guadagnare grazie a contenuti dove compaio solamente io. Poi, mi piace mostrare la mia passione per la moda e per i viaggi, li trovo adatti al mio stile. Un page dedicata solamente alla vita da mamme, non sarebbe per me!

>>D:“Cosa ne pensi di mamme che per svago girano il mondo portando con se i bambini piccoli?”
>>R: Ritengo che ognuno sia libero di fare le proprie scelte. Io con Killian non ho ancora preso un aereo. Sono molto fissata con l’igiene e i luoghi così affollati e di movimento come gli aeroporti non li vedo adatti ad un neonato. Dopodiché penso che un bimbo, giunto a destinazione sicuramente si diverta. Ma il viaggio mi preoccuperebbe abbastanza. Dipende poi dalle mete..

>>D: “Ti sei mai sentita svantaggiata rispetto ad altre tue colleghe aspiranti travelblogger dopo la nascita di tuo figlio?”
>>R: Io ho iniziato questo percorso proprio quando è nato lui. C’è chi lo fa da più tempo e quindi è un pò più avantaggiato rispetto a me. Ma in ogni caso devo dire di si.
Sicuramente chi sogna di girare il mondo facendolo per lavoro, alloggiando nelle strutture più esclusive passando da un aereo all’altro, è più libero e più elastico se non ha una responsabilità così grossa come la mia. Però penso siamo tutti sulla stessa barca.. oggi tocca a me e tra qualche anno tocca magari la collega. Credo sia comunque tutta questione di organizzazione. Ecco sicuramente un grosso aiuto lo ricevo dai nonni che cercano di essere sempre presenti se mi devo assentare qualche giorno.

>>D: “Quando viaggi per lavoro vai da sola o con delle amiche?”
>>R: Fino ad ora l’ho sempre fatto da sola oppure con Luca. Lui è il mio assistente e mi piace coinvolgerlo nelle mie passioni. Ma se dovessi avere in futuro lavori più impegnativi dove devo assentarmi per più giorni da casa, probabilmente dovrò spostarmi solamente io. Soprattutto se sono campagne organizzate da agenzie, che coinvolgono solamente il diretto interessato.

Ho risposto alle vostre domande con sincerità e secondo il mio pensiero. In ogni caso devo dire che un figlio è una gioia immensa e ogni giorno che passa te me ne accorgo sempre di più.
Per cui vale la pena rinunciare in parte alla propria vita per lui.

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4 Comments

  1. Simona
    Febbraio 19, 2019 / 5:55 pm

    Ciao Nicole! Sono molto d’accordo con te per quanta riguarda il non portare con te il bimbo quando fai dei lunghi viaggi… secondo me quando sono troppo piccolo ne soffrirebbero e si stresserebbero troppo a fare un viaggio di 8/9 ore o più. Già sono molto stancanti per noi, figuriamoci per loro! Anche per il discorso di non mostrarlo spesso sui social mi trovi d’accordo. Sia per una questione di privacy sia per tutelarli in generale. Da grandi avranno tanto tempo per stare sui social, non c’è bisogno di iniziare quando sono così piccoli 😉
    Bellissimo articolo comunque!

    • ncarosini@gmail.com
      Autore
      Febbraio 20, 2019 / 5:49 pm

      Ciao Simona, Mi fa piacere hai letto cosi attentamente! Questo è il mio pensiero.. poi ognuno è libero di fare ciò che meglio crede!!! continua a seguirmi <3

  2. Elena
    Febbraio 20, 2019 / 9:37 am

    grazie per i tuoi utilissimi consigli… ti seguo sempre
    ✌🏼✌🏼✌🏼

    • ncarosini@gmail.com
      Autore
      Febbraio 20, 2019 / 5:50 pm

      Mi fa cosi piacere essere d’aiuto.. grazie elena! <3

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